Anche se al peggio non c’è mai fine, ogni tanto anche il “bene” bussa da queste parti.
Giusto ieri durante un giro in bici all’interno del tranquillo Parco Cassarà, vengo attirato da tre bambini che avevano accerchiato un cestino dei rifiuti lungo un vialetto. Decido di osservarli a distanza per capire cosa intendessero fare.
Il cestino aveva una delle saldature evidentemente malconce e oscillava intorno al perno centrale, fino a capovolgersi del tutto. I bambini in questione con una serie ripetuta di calci riescono nel loro intento di far cadere tutti i rifiuti per terra, compiaciuti e sorridenti del “lavoro” fatto. Poi si allontanano con baldanza e indifferenza.
Nel momento in cui il sangue mi raggiunge il punto di ebollizione, pronto a rincorrerli, noto due signori in tenuta da jogging che si fiondano sui tre teppistelli, bloccandoli, sgridandoli ad alta voce e intimandogli di rimettere tutto a posto. Da copertina le espressioni dei giovani panormosauri che con fare stupito (come a dire: “ma perchè che abbiamo fatto?“) e sorpreso si sono lentamente riavvicinati al cestino in questione, sotto il controllo severo dei due signori che nel frattempo continuavano a inveire “rispettosamente” sulla loro educazione e sulla loro indifferenza al decoro del parco.
Morale della favola, i tre bambini, visibilmente umiliati e imbarazzati, a mani nude hanno raccolto fino all’ultimo pezzo di carta mentre i passanti regalavano loro sguardi di disapprovazione e rimprovero. Soltanto a pulizia ultimata la scena ha avuto il suo epilogo e mi sono potuto avvicinare ai due signori ringraziandoli per la lezione di vita impartita.
Una piccola grande dimostrazione di civiltà. Forse partendo dai singoli spazi pubblici può nascere un senso di appartenenza alla città che dovrebbe portare ognuno di noi a preservare ciò che ci circonda. Gli assidui fruitori del parco, così come di qualsiasi altro spazio, sono essi stessi i primi controllori e garanti dell’area. Se solo tutti prendessero coscienza che davanti a episodi del genere, l’indifferenza genera soltanto altra inciviltà, sicuramente vivremmo in una città migliore.
Così come esistono zone socialmente riconosciute in mano al degrado (fisico e sociale), noi gente civile possiamo contribuire a consolidare altrettanti luoghi in cui vige la nostra “legge”, quella del rispetto e della civiltà. I parchi di nuova istituzione possono essere un buon punto di partenza. Sono sicuro che dopo la strigliata di ieri, difficilmente i tre bambini torneranno al parco per vandalizzare qualcosa. Forse si porteranno una palla e decideranno di giocare come tutti gli altri bambini.
C’è speranza.
A proposito di speranza, leggete questo articolo edificante:
http://catania.livesicilia.it/2014/03/07/fiera-di-mio-marito-spacciatore-prima-facevo-la-vita-da-signora_283857/
Atteggiamento assolutamente da condividere ed esempio da seguire da parte dei due signori.Non si puo’ far finta di niente davanti a simili episodi ed anch’io non sono stato a guardare qualche giorno fa’, quando un bambino, mano nella mano con la sua mamma, fermi davanti ad un alberello sicuramente piantato da poco, col suo bel sostegno per farlo crescere dritto, lo scuoteva ripetutamente e con forza.Quindi mi sono avvicinato e ho detto con le dovute maniere al bambino che quello che stava facendo era sbagliato.La mamma allora si e’ risentita ed io le ho fatto notare che quell’alberello era di tutti e che semmai avrebbe dovuto o stare piu’ attenta a quello che faceva il figlio oppure insegnarle l’educazione ed il rispetto per il bene comune.Non ha piu’ proferito parola.
@renard: E ringrazia ogni giorno il signore, la Signora. Certa gente non prova né rossore, né vergogna 😀
Bell’episodio, ma anche una certa retorica. Facile con i bambini, con i ragazzetti. Sappiamo tutti bene che il problema dell’inciviltà a Palermo non sono loro, ma i panormosauri di lunga data. Ma chi si va a scontrare effettivamente con loro? con i panormosauri rex, chi andrebbe a redarguire un “macagno” che butta la carta a terra dopo aver trangugiato la “brioscia cu gelatu” o che ha appena posteggiato in tripla fila o che sta rubando una pianta da un’aiuola pubblica? Credo ben pochi. Com’è giusto del resto, visto che siamo cittadini e non agenti della polizia municipale, cui spetterebbe tale compito.
@selladelmondo:
quindi per te è retorica aver data risalto ad un comportamento meritorio? Io penso che proprio i più piccoli sono quelli in cui si può ancora “lavorare”, i panormosauri rex come li chiami tu, difficilmente sono redimibili.
Infatti, gli adulti sono una causa persa. Soltanto insegnando il giusto alla nuova generazione si può cambiare in meglio.
Sperare che i panormosauri adulti si ravvedano è pura utopia.
Bellissimo esempio di civiltà sicuramente da rimarcare, per quanto riguarda i soliti commenti sulla polizia municipale mi rendo conto che qualcuno crede nei miracoli e desidera un vigile ogni cinque metri quando farebbe prima a capire che il danno di questa città sono i palermitani stessi. La sanzione per insozzamento è una di quelle che amo di più applicare ma mi sarà capitato un paio di volte che mi abbiano ringraziato per la lezione e chiesto scusa x il gesto in tutti gli altri casi ti guardano come fossi un alieno o ti dicono “ma lo fanno tutti, si sta appricannu cu mia?”, o dulcis in fundo dopo aver verbalizzato prendono il cartaceo e lo buttano davanti a te dentro un cassonetto come a dire “che mi interessa!”. La PM è al servizio del cittadino e vigila ma deve essere presente per multare ed ha bisogno della collaborazione di tutti. ribadisco è dando risalto a questi gesti e iniziando dai bambini che si può migliorare, brava mobilita
quasi incredibile !
Benfatto, se i primi a “controllare” non sono i cittadini non si va da nessuna parte!
La partecipazione della gente si vede anche da questo, dalla volontà di denunciare ed intervenire come possibile ogni volta che si è vittime o spettatori di un illecito, da quello dei bambini in questione alle cose più gravi.
La civiltà si impara in casa propria. Se si vive tra maiali si è maiali anche quando si esce fuori e si condividono cose e spazi comuni.
@selladelmondo:
con gli adulti e’ piu’ facile di quanto si possa pensare. Cercavo di districarmi nel traffico con la bicicletta quando un panormosauro dopo aver finito di mangiare un gelato (proprio come citi tu) con moglie con bimbo in braccio senza cintura di sicurezza ecc…ecc…abbassa il finestrino e butta la carta a terra. Fortuna ha voluto che il semaforo era rosso…mi sono affiancato, mi sono chinato, ho preso la carta a terra e l’ho messa in tasca in attesa di beccare il primo cestino. L’ho guardato e gli ho detto: “magari la prossima volta la carta la butti in un cestino, che a molte persone la citta’ sporca non piace”. Ho visto la vergogna sul suo volto!!!